Capisco che il dubbio non trovi molti sostenitori, ma come analista ritengo che chi nella vita ha solo certezze o sta evitando di affrontare i suoi dubbi e le sue paure o... è nato, fortuna sua, non solo sotto una buona stella ma anche in con un'ottima situazione patrimoniale e reddituale alle spalle (come direbbero gli amici di Napoli, gode di "rendite sparse al sole"). A costoro va tutta la mia sana invidia, ma come noto non essendo di quella schiera col dubbio ci lavoro ogni giorno, a volte è un po' logorante ma credo che alla lunga il risultato, anche in termini di crescita personale, ripaghi la fatica.
Che c'entra questo panegirico sul dubbio rispetto a Second Life e al mio preannunciato (e confermato: vi aspetto tutte per la sfilata organizzata dalla mia amica Darna Dryke per il 29 settembre prossimo, alle ore 22.00, appena mi danno il landmark esatto ve lo posto) rientro in pista? Beh, c'entra nella misura in cui mentre attendo di tornare a "sfilare" sulle passerelle virtuali del metaverso della Linden Lab e mentre provo a imbastire un certo tipo di lavoro per un'amica stilista che mi ha chiesto una mano (posto che ci si riesca a intendere e trovare come orari, cosa non sempre facilissima per limiti RL di entrambe), ho avuto modo di fare qualche chiacchierata con un'altra amica mia e di Messaljna Pera, impegnatissima nel suo reale in una serie di attività di intrattenimento, animazione, teatro e comunicazione.
Attività che mi hanno sempre affascinata e rispetto alle quali (primo dubbio) a volte mi chiedo se non avrei dovuto andare con maggiore decisione quando, giovane addetta di marketing in una nota società di gestione di fondi comuni a Milano, mi occupai di inventare da zero una serie di strumenti di comunicazione per la rete di promotori finanziari e poi, qualche anno dopo, per la rete di agenzie di una nota banca italiana. Ah, nel far questo mi occupavo anche della versione online di tali strumenti ed ecco spiegata, almeno in parte, la mia abitudine a scrivere sul web.
Soprattutto (secondo dubbio) attività che potrebbero, chissà, farmi allargare il mio orizzonte professionale, da qualche mese estremamente ristretto per una serie di eventi sfavorevoli che non ho saputo, forse, affrontare con sufficiente decisione. Insomma, vorrei fare di più, non tanto in Second Life (dove ripeto mi diverto e mi ricarico, anche emotivamente, ma dove non voglio rifugiarmi come una bambina impaurita del buio o del "cattivo" mondo esterno) quanto nella mia First Life, la sola che alla fine conti.
Condivido questa impostazione di fondo con tutte le persone che mi stanno vicine in questo periodo, da Messaljna stessa a Giuditta Broome, per non citare molte altre persone che ho conosciuto in questi due anni abbondanti di vita in SL e con le quali mi capita di parlare magari su messanger o via mail, dunque "fuori" dal metaverso, di fatti concreti, di approcci alla loro vita reale (ma anche a Second Life stessa). Così con una persona di cui non farò il nome (una mia cara e autentica amica, tanto in SL quanto in RL, tra le poche a conoscere la mia identità) riflettevo ieri sera di come più che delusioni di recente non siano venute non tanto da SL in sè quanto da modo in cui molti l'affrontano specialmente in Italia. In poche parole: si chiacchiera troppo, si fanno troppo pochi fatti e quei pochi assolutamente ognuno per sè (e tanti saluti ai concetti di condivisione o collaborazione di cui a parole tutti si riempiono la bocca).
Intendiamoci: forse è anche giusto così, in fondo nei mercati "veri" le cose migliori nascono sempre dalla concorrenza (leale) più che dalla collusione (sleale) o dai tentativi di spartirsi un oligopolio, quando non di costituire con la complicità di qualche compiacente autorità monopoli per nulla naturali... Certo la cosa mi fa riflettere e pensare che mentre posso sperare di trovare un mio equilibrio "giocoso" o persino "professionale" in Second Life, è meglio, molto meglio, che mi attrezzi per bene per la mia prima vita, cogliendo al volo le occasioni che si presenteranno o meglio cercando di costruirmele da me.
Ho scoperto l'acqua calda, dite voi? Forse (altro dubbio), però mi è costato anzi mi sta costando non poco. Debbo ammettere che, forse per stanchezza, avevo finito in questi mesi per appoggiarmi troppo ad alcune persone o situzioni, sperando potessero in qualche modo venirmi in aiuto. Non è possibile e forse non è neppure giusto, dovrò impararlo e decidermi una volta per tutte anche a fare una netta separazione degli ambiti. Le amicizie sono belle e i rapporti interpersonali sono la "chiave" del mio modo di affrontare la vita, ma il lavoro è lavoro. E se è vero che nel lavoro vale la legge del più forte, farò meglio a cercare di eliminare le mie debolezze, che ho troppe cose per cui lottare, a partire da me stessa, mio figlio e la mia famiglia. Per gli amici e per le amiche avrò sempre la porta aperta. Possibilemente dopo l'orario di lavoro, sia esso in RL sia in SL.
P.S. Il che vuol dire anche che se ogni tanto, putacaso, vi sentite incuriosite dalle pubblicità che vedete apparire su questo blog e volete provare a cliccarci sopra, non mi offenderò per nulla... ma se vorrete parlarmi di lavoro, nel campo della comunicazione o del content management o della ideazione/promozione di eventi e comunità online... meglio ancora, decisamente!
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