lunedì 11 maggio 2015

Poca privacy per gli amori clandestini

Ci pensavo qualche giorno fa, preparando un pezzo per il nuovo sito a cui sto collaborando, www.fanwave.it, ma gran parte della cattiva fama di Second Life non è meritata, almeno a confronto di quello che accade nel mondo reale.

Stavo cercando tra le curiosità scoperte (involontariamente, certo) da Google Street Viewer, ossia il servizio di fotografia delle singole strade che arricchisce Google Map, per il quale in realtà si utilizzano foto prese da varie fonti, dai satelliti agli aerei sino ai droni, per un articolo relativo all'occhio indiscreto di Google, quando mi sono accorta che accanto a ragazzi in maschera e coppie burlone che alla vista delle auto multicolore dotate di telecamera si sono precipitate fuori dall'auto, in sosta al lato di una strada, per simulare un accoppiamento improvviso (non ridete, è successo davvero, in Australia!), le foto "impreviste" più frequanti sono quelle di escort a bordo strada.

Certo, il volto viene sfocato e appena può Google fa ripassare le sue macchine sicchè le foto di ragazze di ogni razza e colore in attesa di clienti tendono a scomparire col passare dei mesi, peccato però che quasi sempre vi sia stato il tempo di salvarle su qualche altro server, visto che esistono nel web più siti che collezionano tutte le "perle" di Google Street Viewer catalogandole per tipologia oltre che per località e data dello scatto (tra l'altro con la precisa indicazione del chilometro in cui è stata realizzata la foto).


Allora mi è venuto spontaneo domandarmi: su Second Life si è sempre detto che ci sono decine se non centinaia di "escort virtuali", di land dedicate all'intrattenimento erotico, di giochi di ruolo a sfondo sessuale per non dire altro. Tutto vero, tutto documentato, ma alla fine anche se fotografassero il "vostro" avatar visto che per quanto personalizzati i nuostri alterego virtuali restano dei "pupazzi" costruiti in serie non c'è veramente il rischio che infrangano la vostra privacy.

Anche perchè se anche fosse identificabile l'avatar, voi per primi non siete realmente obbligati a dare i vostri veri dati anagrafici e anche se li doveste dare, magari per accedere a servizi a pagamento, gli stessi verrebbero custoditi dalla società (Linden Lab o altre che siano) che gestisce il singolo mondo virtuale o il singolo "servizio" a cui vi rivolgete per farvi i fatti vostri. Insomma, è veramente difficile che domani qualcuno possa, a causa di una foto finita sul web "involontariamente", dirvi: mi hai tradito, la nostra storia finisce qui.

Pensate invece se nel momento in cui voi, amanti clandestini o clienti più o meno saltuari o abituali di qualche "lucciola" di strada, foste in auto fermi a scambiarvi tenerezze o informarvi su prezzi e prestazioni, zac: passa l'auto multicolore di Google, vi scatta un'istantanea e pochi giorni dopo siete in rete. Capite perchè poi io sono perplessa del gran rumore mediatico che si è fatto e si continua a fare dei mondi virtuali come luoghi di perdizione e di "sputtanamento mediatico", quando poi ogni giorno siamo sottoposti a una continua sorveglianza da terra e da cielo e quasi non ce ne rendiamo conto nè abbiamo una reale possibilità di difenderci da tali intrusioni della nostra privacy?

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