Per gli strani e a volte crudelissimi scherzi del destino, ieri sera al termine di una giornata pesante, molto pesante, in cui son stata chiamata a prendere parte a una rappresentazione che aveva i canoni della tragedia, ma in cui non sono mancati istanti tipici di una commedia complice alcuni partecipanti (non badate a queste descrizioni "in codice"... io so a cosa mi riferisco e forse lo capiscono alcune delle mie lettrici che sanno quale tragedia mi abbia colpita in RL), al termine di questa giornata dicevo ho rivisto in televisione, la sera del 9 dicembre 2009, un film al quale sono intimamente legata, "Simone".
Se volete capire meglio il mio personaggio, Luciana Pinazzo, in Second Life divenuta col tempo escort, dancer, modella, PR manager e poi Ceo per alcuni tra i più importanti marchi di moda virtuale del mondo in 3D ricreato dalla californiana Linden Lab come da ultimo Anubis Style (ne ho parlato in RL intervistata nel corso della trasmissione di TV2000, Formato Famiglia, per la puntata della scorsa settimana dedicata al "Vivere in rete" cui ha preso parte, da studio, anche Anita Carloni alias Biancaluce Robbiani), fareste bene a rivedervi questo film del 2001, in cui Al Pacino interpreta un regista, Viktor Taransky, che piantato in asso dall'attrice protagonista nel bel mezzo del suo ultimo film ha l'idea di sostituirla con... un avatar, SimOne (dalnome del programma che l'ha creata, Simulation One)! Un'attrice virtuale (in realtà interpretata dall'attrice canadese Rachel Robets) che otterrà un tale successo da costringere il suo "creatore" (the man behind the avatar... avete presente?), che dopo averla utilizzata in vari film la fa partecipare a talk show, concerti e persino conferenze dal vivo, a dimostrare a tutti, sua moglie per prima, che Simone in realtà non esiste in quanto donna reale, ma è solo un trucco, un personaggio nato dalla sua fantasia, un meraviglioso (ma a volte inquietante) sogno reso reale dalla tecnologia.
Simone è insomma "solo un codice di computer, un insieme di pixel" come spiega lo stesso Pacino/Taransky e in questo è assolutamente identica a Luciana Pinazzo. Anzi non ho mai capito perchè siano stati tributati tanti (secondo me eccessivi) tributi a un filmetto carino ma nel complesso alquanto banale come Avatar di James Cameron o persino come Tron (di cui esce in queste settimane il seguito a distanza di oltre 20 anni, Tron Legacy), ma nessuno si sia reso conto di quanto profetico sia stato il film diretto da Andrew Niccol a inizio secolo. Ecco, secondo me se volete capire qualcosa di quello che sono i mondi virtuali, le possibili applicazioni (in parte già realizzate) delle tecnologie in 3D, non andate a fare tanti voli pindarici, guardatevi questo bel film. Magari in un momento della vostra vita migliore del mio attuale. Ciao papà, questo pezzo lo dedico a te, son certa avresti capito e apprezzato.
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