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domenica 9 agosto 2009

Che pena barare su Second Life

Lo sapete? Dicono di me che sono la regina del gossip di Second Life. Chissà... di cose ne so tante, pure troppe, a volte le racconto su SLnn.it o su questo mio blog, a volte preferirei non saperle. Ultimamente sono avvenute tanti piccoli cambiamenti nella mia seconda vita e non tutti mi hanno convinta. Sì, certo, è solo un gioco... (Biancaluce, non sto pensando agli aspetti di business e ti prego di notare un lieve accento sarcastico nell'affermazione). Ma è un gioco che a volte si fa sulla pelle altrui, come del resto già capitava ai tempi delle chat, dei forum o delle bbs. Sembra che tutto sia destinato a ripetersi ciclicamente, il che porta i migliori dopo un po' ad abbandonare prima i forum, poi le chat, poi i singoli metaversi, compreso questo della Linden Lab.

Un tempo pensavo fosse sbagliato gettare la spugna, si potesse trovare una via vincente e convincente, diventare esempio per altre persone, essere guide nel bene e nel male. Ma passano gli anni e mi rendo conto che siamo animali fuori e dentro Second Life. Sel resto noi italiani e italiani e italiane in particolare soffriamo di un'ignoranza spaventosa (ma guai a dirlo o si incazzeranno tutti e tutte... beh pace, qui lo dico e qui lo ribadisco, l'ignoranza è la più diffusa malattia italiana, insieme alla supponenza). Ignoranza e distanza rispetto a comunitàe paesi più evoluti che si riverbera anzitutto nei rapporti umani, prima ancora che nelle capacità tecniche.

Non la faccio tanto lunga, ho un certo peso sullo stomaco e quindi la faccio fuori: odio le ipocrisie. Odio il voler farsi vedere "coppia" d'amore e d'affari finchè le cose vanno bene e poi i "movimenti dietro le quinte" quando il rapporto si logora, quando si scopre che l'altra/altro non è come ce l'eravamo immaginate, che ai pregi si sommano difetti. E' la stessa logica, suppongo, che porta in RL tante/tanti a optare per la comoda via della "single-itudine", del non sposarsi mai, del non avere figli. Perchè assumersi responsabilità no? Poi magari dobbiamo scendere a patti, fare bene i conti con i pochi soldi in tasca, fare qualche rinuncia a cose "nostre" per dar spazio a cose del partner o dei figli.

Beh, alcune amiche lo sanno come la penso ma lo ribadisco: chi se ne strafrega delle rinunce, la vita, quella vera, è fatta di sacrifici e del gusto di riuscire a raggiungere i traguardi dopo aver fatto rinunce e sacrifici. Dell'inerpicarsi per un sentiero scosceso, sudare, affaticarsi e alla fine giunte in cima dire: sono distrutta ma ne è valsa la pena. Così non importa quanto siamo "amiche" ufficialmente, non importa se siete "cape" o "gregarie", Mistress o submissive, possedete land o sloggate ogni sera da un posto diverso come foste un Diogene del XXI secolo. Se barate mi fate... mi fate pena. Ho umana pietà e comprensione, ma dentro il cuore ho tanta amarezza. Vorrei usare un termine più forte, ma non val la pena. La delusione che provo nei vostri confronti è sufficiente.

E per chi, in parte essendo stata causa dei suoi mali, ora realente sta soffrendo come un cane, una carezza virtuale, un abbraccio, un bacio portato da queste correnti elettroniche. Non avete capito di che e di chi sto parlando? Meglio così. But for you who are the object of my blame... I know who you are, believe me. Don't matter if you don't wanna confess. I know your game step by step, I know you, your avatar and your alternates. So play your game, but don't try to have my true friendship. A true friend tells you when you are wrong, and you are wrong. You don't wanna hear it? So don't listen to me, easy not?

E per tutte le altre meravigliose persone che invece hanno bene o male capito qualcosa, o comunque la pensano come la sottoscritta, o hanno subito analogo trattamento, o sono persone semplici che rifuggono da questi sotterfugi e si godono la loro Second Life come un modo piacevole e interessante di fare esperienza, incontrare persone interessanti, mettersi alla prova o semplicemente rilassarsi senza troppo fare danni... a voi sì, il mio più affettuoso saluto e tanti carissimi auguri di buon Ferragosto. Un abbraccio e un bacio a tutte, pure alle meno meritevoli, sperando che un giorno possano capire i loro errori.

sabato 21 febbraio 2009

Le maschere di Second Life

Perchè ci rifugiamo in Second Life? Per sfuggire alla nostra prima vita, altrimenti presto o tardi troveremmo noioso questo mondo sintetico dove puoi fare di tutto ma alla fine spesso non fai nulla, o fai sempre le stesse cose. Compri abiti disegnati per soddisfare la vanità del tuo ego, affitti ville di cui potresti fare a meno (tanto quanto scolleghi il tuo avatar svanisce neh, mia cara "picchiatasti"), ti inventi persino dei lavori. Io, grande super pr e modella internazionale. Io, amica carissima di 325 amiche carissime. Io, artista, fotografa, ninfomane, etero-curiosa, virtual-lesbo-chic. Io, io, io.

Vi accorgete che Second Life è solo un contenitore in cui nuotano i nostri spaventosi (e spaventati, dal sapore della vita autentica) ego? E così che facciamo quando ci rompiamo le scatole? Mica torniamo in RL, ennò là sono tutti brutti e cattivi, ci fanno male. Mica proviamo a fare nuove cose con nuove persone. Facciamo prima, ci mascheriamo in fondo sin dalla nascita scegliendoci il pupazzetto più simpatico no? E allora mascheriamoci ancora un poco, ma sì. Facciamo fesse tutte, tanto son tutte fesse no? Ma sì va, che va bene lo stesso, che avremo sempre una scusa: il lavoro incerto, la salute inferma, gli amici o i parenti che soffrono.

E giù a cambiar maschera, a giocare con questa o con quella, a prenderci e prenderle in giro tutte. Come faccia l'ego nostro a non accorgersi di questa contraddizione è un mistero, come si possa voler restare fedeli a se stesse e alle proprie amicizie e partner virtuali ma allo stesso tempo prenderle in giro è veramente qualcosa che non comprendo. Io mi sento sporca ogni volta che uso i miei alias, perchè ovviamente signore non sto sul pulpito (troppo comodo...) son falsa anche io, anche se ho ancora l'illusione di esserlo meno e meno dolorosamente (per le mie amiche) di altre. Altre non sembrano farsi di questi problemi. Mi si dice: dopo una giornata di stress non voglio pensare o avere ulteriori responsabilità. Ma sì, fai così, non pensare è meglio amica cara.

Magari però poi non sbranare quell'altra amica nostra che, poveretta, si lamentava di certi tratti un po' snobistici e autoreferenziali che si notano in tanti settori di SL, compreso il fashion, volendole spiegare che la colpa è in fondo di chi non sa impegnarsi e prendersi i suoi impegni e responsabilità in SL. Ma come, non era un gioco? Non potevamo (è carnevale, allegria! E al Best of Italian facciamo pure la sfilata... e ovviamente sfilo pure io, maschera tra le maschere) sceglierci tutte le maschere che più ci aggradano? No? Non ho capito bene? Potete sempre voi, non noi? Aaah.. capito... Come diceva quella canzone?

Empty spaces - what are we living for?
Abandoned places - I guess we know the score...

On and on!
Does anybody know what we are looking for?

Freddie caro, avevi capito tutto da un pezzo. In tutti i sensi. Amen.

domenica 28 dicembre 2008

Scende la neve ed io svanisco, forse...

E se per una volta anzichè piangere per l'ennesima amica persa per strada ad andare via, coi titoli di coda, in punta di piedi, senza dare troppi incomodi, fossi io, Luciana Pinazzo, "ragazza virtuale" in Second Life?
Sono alcuni giorni che non entro nel metaverso della Linden Lab e debbo dire che per certi versi mi manca, ma per altri per nulla. Mi mancano tutte le mie amiche virtuali (no, non voglio fare elenchi, chi mi è amica lo sa), mi manca il brivido che ogni volta che sono stata in pedana a sfilare (l'ultima volta per Patrizia Blessed) ho sentito, una potente scarica di adrenalina che mi faceva stare bene, mi faceva vedere tutto il glittering che in RL deve esserci nonostante le invidie, le cattiverie e le brutture che saranno presenti come in tutte le umane attività pure lì. Mi sono presa una vacanza, la prima da un anno e mezzo (questo 2008 è stato tremendo e non aggiungo altro per rispetto a chi magari l'ha vissuto ancora peggio di me), con la mia famiglia.

RL è tornata al posto che le compete, il primo, con SL sullo sfondo che svanisce ogni ora un po' di più. Io che mi sento un po' tagliata in due, vorrei essere bella e devastata/devastante come certe eroine russe o più semplicemente come Pink in Sober (grande video, ve lo consiglio vivamente), possibilmente lebsica. Che idea bizzarra, vero, per una "etero curiosa" essere una lesbica, una donna che ama le donne, non saprei neppure dire se "male mind oriented" o donna fino in fondo ma irresistibilmente attratta (il brivido della "dannazione eterna"? Mah....) dal gentil sesso.
Per altri versi però mi rispecchio nel testo di una canzona di Craig David, "I'm walking away", quando dice che

sometimes some people get me wrong when it's something I've said or done sometimes you feel there is no fun that's why you turn and run

Probabilmente sarà per questo continuo oscillare tra il sogno e la realtà, tra il desiderio di dannazione e la tendenza alla rassicurante fuga che noi etero siamo così "mortalmente pericolose" per le amiche realmente lesbo. Faccio male alla "mia donna" virtuale, Messaljna Pera? Forse sì, quasi sicuramente sì, per questo lei mi sfugge in RL anche solo quando potrebbe prendersi un caffè con me, far calare la maschera e guardarci realmente negli occhi e poi ridere, o sorridere, o piangere, ma insomma provare una autentica reazione che non sia la continua illusione che viviamo in questi rapporti virtuali.

Ma chi sono io per chiedere? Nulla, sono solo un personaggio virtuale, un "character" e dunque nulla chiedo alla fine, nulla posso pretendere. Una cosa forse posso pretendere, un po' di pace.
Ora in RL sta iniziando a scendere lentamente la neve, asciutta, farinosa, sembra zucchero a velo stanotte. Sembra poter ricoprire silenziosamente ogni cosa e ogni cosa raggelare.
Forse anche i miei ricordi di Second Life, forse anche le mie speranze, i miei sogni, le mie passioni. Forse. O forse è solo un arrivederci al nuovo anno, chissà. Un bacio a tutte voi amiche mie, a presto. Forse.